Rita Bellini
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Granviale.it (Primavera 2010 - Anno V)

 

 

 

 

Incontro con Rita Bellini, Biopoetessa

giovedì 15 aprile 2010

Incontro Rita Bellini nella sua casa in una silenziosa stradina che porta ai Murazzi poco
prima di Malamocco. Dalle ampie vetrate del soggiorno la luce del tramonto illumina quadri, collages e sculture dell’artista che riempiono il soggiorno atélier; rilievi e librerie alle pareti, in un angolo il pianoforte a testimoniare un’altra grande passione di Rita, la musica.

• Intorno ai 40 anni mi sono dedicata al canto, studiando musica e coltivando la mia voce da soprano.

Questo già ci da un‘idea della versatilità dei talenti di questa signora della personalità poliedrica e sfaccettata. Nessuna superficialità comunque nella vastità di interessi che arricchiscono la sua vita: tutto e affrontato con impegno e profondità d’intenti, dalla pittura alla poesia, alla critica d’arte.

Nata a Venezia da papa toscano e mamma veneziana, si è trasferita al Lido con la famiglia quando aveva 4 anni.

• Abbiamo scelto di abitare al Lido perché mia mamma desiderava il giardino. Ho tanti ricordi dell’isola: il Piazzale con le carrozze tutte in fila davanti all’imbarcadero e i cavalli che emanavano “nebbia" dalle narici d’inverno e i bellissimi gladioli rossi e gialli che spuntavano d’estate nelle aiuole delle rotonde. Era un Lido molto più “piccolo”: il centro dell’isola finiva alla case Incis, alla prima rotonda di Via Malamocco. Sono rimasta al Lido fino alla prima giovinezza, per poi tornarvi in eta più matura.

Chiedo a Rita come sia ora invece la sua immagine dell’isola:

 Il Lido di oggi e molto diverso: ho visto scomparire belle ville Liberty distrutte per dare spazio a nuovi alti edifici spesso decisamente brutti; esprimo decisa perplessità per certe politiche dal Mose alla vendita dell’ex-Ospedale al Mare e qui aggiungo che c’e bisogno di mantenere una idroambulanza fissa, radiologia, il medico rianimatore, i servizi del Monoblocco... forse c’e chi dimentica che il Lido è un’isola! Mi preoccupa la ventilata nuova edificazione “veloce”, cioè saltando gli iter di controllo, dell’ex Parco delle Rose, dove spero non vengano distrutti alcuni alberi secolari. Bisogna esprimere una cultura del verde non come spirito di conservazione, ma perché il Lido attirava i turisti proprio per le cose belle, il profumo dei giardini ricchi di magnolie, i parchi meravigliosi.

Ma veniamo alla sua instancabile attività artistica a tutto campo.

 Di recente mi sono dedicata soprattutto alla creazione di collages e tecniche miste su tematiche socio-religiose con inserti di attualità e a sculture o rilievi in gesso con l‘uso di chiodi e vetri colorati. Mi dedico anche alla critica delle arti visive, una critica forse controcorrente che non rifiuta i nuovi mezzi di espressione, ma è fortemente avversa alle manipolazioni non culturali e ai condizionamenti dovuti al potere economico delle aste.

In effetti da persona credente e amante della verità, rigorosa nel suo lavoro, la Bellini ha espresso una coraggiosa ed anticonformista critica su Pinault pubblicata da "Gente Veneta" in cui ha esposto le proprie idee sull’arte.
Saluto Rita ed esco convinta di aver incontrato una persona che ha saputo sviluppare Ia Curiosità nel senso che intendeva Socrate, in una continua ricerca dentro di sé dei propri talenti.

Rosanna Mavian



 

 

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