Rita
Bellini

 


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   “L'Asfalto e la Fonte”


    poesie di Rita Bellini
    2007
    Ed. Centro Internazionale della Grafica di Venezia

    Recensioni e Critiche

Nascenti dalle più diverse occasioni ma fortemente radicate nel nostro presente, le nuove poesie di Rita Bellini compaiono ora raccolte in un volume dal titolo “L’asfalto e la fonte”. È questa la terza silloge di versi della nostra autrice e dimostra in lei pensosità e urgenza espressiva.

Ciò che qui subito si nota è che il suo sguardo non si sofferma tanto sulle serene apparenze del mondo, pur da lei vagheggiate, in quanto assidua operatrice nel campo delle arti figurative, quanto sull’aspetto meno rassicurante della realtà, come avviene in Stanza n. 8: “Dall’azzurro stinto il cielo / si fonde nel mare / e il gelo della nube / entra dalla fenditura. / Nel cambio / delle lenzuola, / nuovi volti, / altro soffrire”. Non poesia consolatoria, dunque, quella della Bellini, ma poesia consapevole del dolore che accompagna il nostro vivere e delle ingiustizie e delle sopraffazioni ovunque emergenti, come appare da poesie quali Di petali diffusi, da cui ci vengono incontro le violenze della guerra;Notte d’inferno, che affronta il problema dell’immigrazione clandestina; Tsunami 2004, ispirata dalla tragedia di quel maremoto.

La poesia di Rita Bellini è comunque molto varia, sicché sa piegarsi anche sul miracolo di una vita appena sbocciata (“Tutto vuoi su di te: / attenzioni, carezze, / e vivi l’attimo della tua vita / al succhiello che ti nutre: / sei Michael, bimbo di due mesi”, Michael) e contemplare, in un momento di pacifica distensione, le bellezze del Creato (“Gli acini d’uva sono rigonfi / e la lucertola si stende / all’ultimo sole”, Attorno all’antenna); così come sa rianimarsi al richiamo di una presenza amica (“Ti volevo dimenticare / ... / Eppure, il tuo ritorno, / attraverso il filo del telefono, / ha risvegliato in me / una sottile gioia ...”, E.) o riaccendersi al suono di alte parole di Fede (“... tra il tuo “dire” / e il tuo e nostro soffrire / senso e giustificazione / e bagliori e porzioni / di verità lontane dimenticate”, Paolo di Tarso).

Un libro complesso, dunque, quello di Rita Bellini, ma scritto con un linguaggio limpido e di immediata comunicatività che è invitante e che attrae.

Elio Andriuoli

La Nuova Tribuna Letteraria (N. 96 - Anno XIX - 4° trimestre 2009)